Si può arrivare a sentirsi dei sopravvissuti percorrendo strade diverse: si può sopravvivere ad una calamità, ad una malattia, ad un dolore.
Negli anni in cui ho lavorato in lega tumori ho toccato con mano quanto a volte il sopravvivere ad una malattia che a tanti compagni di viaggio non aveva concesso altro tempo possa portare con sé vissuti molto pesanti da metabolizzare.
Quasi sensi di colpa.
Colpa per esserci, per avercela fatta e per avere la possibilità di proseguire il proprio cammino di vita.
Ogni tanto, riprendendo in mano a turno i miei libri preferiti, mi ritrovo in mano questo stralcio…
E ancora una volta #errideluca buca nel profondo con parole crude ma credo molto chiare per chi ha provato in vita sua questa sensazione.
Il lavoro (certo non facile) in questi casi si concentra sul poter arrivare a sentire che il poter continuare a procedere fa parte della propria personale storia, non a confronto con quella di nessun altro.